Informazioni Buddismo

Siddharta Gautama, figlio del principe suddhodana della stirpe regale dei Sakya, nacque verso il 560 a.C. a Kapilavastu, piccolo regno presso Patna, alle pendici dell’ Himalaya. I saggi chiamati dal padre per esaminare il neonato videro in lui un nuovo Salvatore per l’ umanità, cosicchè gli fu imposto il nome di Siddharta, «il costruttore».

A 29 anni abbandonò la sfarzosa vita di palazzo per ritirarsi presso la città di Gaya, in meditazione ascetica. Dopo alcuni anni raggiunse l’illuminazione divenendo così Buddha (lo Svegliato, l’illuminato), e a Sarnath, vicino a Banares, nel parco delle Gazzelle, tenne il primo sermone a cinque condiscepoli; da allora in poi condusse vita errante, predicando e prestando aiuto ai sofferenti.

Quando senti che la morte gli era vicina, all’età di 81 anni, radunò I suoi discepoli e si ritirò in un bosco dove mori in pace; il suo corpo venne bruciato secondo l’uso tradizionale indiano e le sue ossa vennero distribuite fra i discepoli, che fecero costruire dei templi a campana (stupa) per contenere le reliquie del loro maestro santificato.

Grazie alla predicazione dei monaci itineranti e alla protezione del re Ashoka, che si converti al nuovo credo, il buddismo si diffuse in tutta l’india e Sri Lanka, ovunque erigendo stupa per pregare il Maestro e monasteri per accogliere coloro che intendevano darsi alla vita ascetica.

La dottrina del Buddha sul piano filosofico si distacca completamente dalla concezione induista dell’universo.

Tutto l’interesse di quest filosofia atea nasce da una rivolta storica al predominio assoluto del potere dei brahmini, i sacerdoti dei templi indù; dichiarando l’uguaglianza assoluta di ogni uomo il buddismo faceva cadere la divisione in caste che frammentava la società Indiana del tempo.

l cardini su cui poggia lo sviluppo del pensiero filosofico e religioso del Buddha vennero definiti nel sermone di Benares, detto anche « delle Quattro Nobili verità » :1) la vita è dolore :2) la causa prima del dolore è il desiderio ;3) il dolore di vivere cessa quando cessano i desideri ;4) il mezzo per raggiungere la pace e la serenità è di seguire l’ottuplice sentiero, e cioè retta fede, retta decisione, retta parola, retta azione, retta vita, retta concentrazione, retto sforzo e retto ricordo, quando l’uomo saprà comportarsi, secondo questo messaggio potrà raggiungere I’illuminazione del nirvana, il paradiso liberarsi dal desiderio materiale che vincola l’uomo al ciclo di morte e rinascita è quindi la stessa anima è che si-perfeziona via via in un divenire illimitato ; nel buddismo, invece, l’anima muore con il corpo, e ogni nascita porta un’anima diversa.

Verso il, ll secolo d.C. il buddismo prese piede in tutta l’area a est dell’india scindendosi in due correnti diverse che divennero scuole canoniche nel IV secolo : il buddismo hinayana, detto <<del piccolo veicolo>>, che mantenne intatto da successive contaminazioni l’originario pensiero del Maestro e si sviluppò soprattutto in Sri Lanka e nella regione indocinese, e il Mahayana o <<grande veicolo>>, diffuse in Tibet, in Cina, in Giappone e in Mongolia, che si fuse con le religioni popolari delle antiche tradizioni cercando l’eventuale illuminazione non in un fatto private strettamente individuale, ma collettivo, esteso a tutti gli esseri.

Agli inizi del ll millennio d.C. quasi più nulla, a parte le splendide testimonianze architettoniche tuttora visibili, rimaneva in India del pensiero buddista.

Il brahmanesimo che non era stato dimenticato neppure durante gli anni di Ashoka, aveva infatti gradualmente assorbito il buddismo Mahayana, venerando il Buddha come una delle tante divinità del pantheon indù e attribuendogli a volte una controparte femminile.

Tale processo di annullamento per assimilazione era ormai concluso nell’VIII secolo, tanto che il buddismo indiano, per mantenere una certa unità religiosa, si vide costretto a trasformarsi in diversi culti settari di tipo monastico, come quello dei kalachakra o quello tantrico che si sviluppò nel IX secolo press oil monastero dei primi anni dell’XI secolo: individuando nei grandi monasteri dei focolai d’opposizione alla loro Guerra santa, i musulmani ricorsero non solo alla distruzione materiale ma anche a quella morale, accusando i monaci di stregoneria.

Oggi in India i buddisti sono circa 5 milioni, cioè lo 0,7% della popolazione, raggruppati soprattutto nelle estreme regioni settentrionali : qui l’afflusso dei rifugiati tibetani dopo l’occupazione del Tibet da parte della Cina ha portato in alcuni casi alla costituzione di comunità a maggioranza buddista.